Entro massimo due mesi, l’Italia si dovrà adeguare alla direttiva dell’Unione Europea che impone la riduzione dell’utilizzo di buste di plastica in materiale leggero (quelle utilizzate per fare la spesa, tanto per intenderci) e una campagna di informazione dei consumatori per aumentare la consapevolezza sull’impatto ambientale che può avere l’utilizzo di tale materiale. Lo prevede la legge di delegazione europea appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
La storia dei sacchetti di plastica usati al supermercato (anche chiamati shopper), nel nostro Paese e’ davvero di lungo corso: da un primo periodo in cui se ne faceva ampio uso (le buste erano anche di materiale particolarmente consistente), all’attuale sistema dove sono imposte le buste in materiale biodegradabile o, in alternativa, i sacchetti in cartone. Sacchetti di cartone, tuttavia, che se all’estero costituiscono la regola, in Italia sono stati visti sempre con particolare diffidenza dal consumatore. La tradizionale busta di plastica della spesa, difatti, viene per lo più riutilizzata dalle famiglie anche per altri scopi, ce n’è sempre un ampio ventaglio in casa pronto per ogni evenienza. Senonché una legge del 2012 ne ha dettato le specifiche tecniche, stabilendo che gli “shopperini“, i sacchetti in plastica usa e getta che utilizziamo tutti i giorni per portare a casa la spesa, devono essere in plastica completamente biodegradabile e compostabile. Deve essere possibile, quindi, gettare il sacchetto nel contenitore dell’umido della raccolta differenziata. I negozianti che non si adeguano, e continuano a vendere sacchetti non conformi alla nuova legge, rischiano una multa da 2.500 a 25.000 euro.
Con la nuova legge europea, invece, viene imposta l’ulteriore riduzione dei sacchetti di plastica, che a breve potrebbero essere completamente sostituiti dalle bag in cartone, quelle che vediamo nei film americani tanto per intenderci e in alcuni supermercati (specie quelli appartenenti a catene straniere) che si sono già attrezzati.
FONTE: laleggepertutti.it