Cresce in questi giorni la preoccupazione per l’inosservanza del divieto di balneazione che vige lungo tutti i canali della Lombardia. Cresce e porta a delle riflessioni soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca, che hanno visto persone rimanere vittime di tuffi nei canali gestiti anche dal Consorzio ETVilloresi, e dal Sistema Navigli.
Sottile il confine tra le imprudenze vere e proprie e la fatalità di taluni incidenti, ma l’impressione è che i più non considerino pericolose le acque dei canali artificiali, dove la balneazione non è consentita proprio per ragioni di sicurezza.
Novità da parte del coordinamento dei canali: il tavolo di lavoro dei Comuni del Naviglio Grande a Robecchetto, che promuoverà azioni mirate alla sicurezza. Di fatto si sta elaborando un modello applicabile in tutti gli enti del Consorzio, con iniziative che potranno coinvolgere anche Regione Lombardia.
L’area riguarda cinquecento Comuni e circa 4mila chilometri di canali: azioni di prevenzione e controllo delle sponde, da parte della Polizia locale o di guardie preposte, ed attività di formazione ed informazione, anche nelle scuole.