La chiamano “la grande fuga”, quella cui si è assistito una settimana fa a Legnano, quando al termine del consiglio comunale, le minoranze hanno presentato la mozione di sfiducia nei confronti del neo assssore Lazzarini per motivi di opportunità politica, con il colpo di scena finale: la “fuga”, senza aver votato, di tutta la maggioranza con il sindaco, dalla seduta a porte chiuse, che da parte di molti è suonata come la paura dei franchi tiratori.
Unico rimasto in aula il Presidente del Consiglio, Antonio Guarnieri.
Dalla sezione legnanese del PD, dopo alcuni giorni riservati alle riflessioni del caso, è stata diffusa ieri una nota, che spiega il punto di vista del gruppo all’opposizione.
“Si è così dimostrata la fragilità di questa maggioranza, nata male, con il partito più votato alle dipendenze del partito di minoranza, vissuta grigiamente a suon di annunci, sprechi e auto referenzialità e ora in crisi irreversibile, per un maledetto quanto annunciato balletto di poltrone venuto male. Una parola va spesa per il nostro sindaco: non si esce dall’aula consiliare, sindaco. Lei rappresenta tutti i cittadini, non è in campagna elettorale e il suo compito, tra i tanti altri, è quello di facilitare il confronto, di trovare soluzioni, far rispettare le regole. Uno spettacolo immeritato per la nostra città, un modo di governare dove politica, bene comune, partecipazione, ascolto e trasparenza restano parole vuote e inattuate. E ora di ridare la parola ai cittadini, per offrire un nuovo governo degno di questo nome, competente, partecipativo, onesto e trasparente”.
Questa sera, martedì 26 marzo, si terrà un nuovo Consiglio comunale a Legnano, il cui ordine del giorno presenta unicamente la trattazione del Bilancio 2019-2021. Resta da vedere se ci sarà anche il tempo per le polemiche.