L’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA) ha partecipato al “Il Tempo della Salute”, l’evento dedicato alla promozione della medicina, della salute e del benessere. Un’occasione per aumentare la consapevolezza sulla Sla, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il “dialogo” tra il cervello e i muscoli, compromettendo i movimenti, il respiro, la comunicazione e l’alimentazione. La nutrizione, in particolare, che gioca un ruolo cruciale nella nostra vita, diventa ancora più importante quando ci troviamo ad affrontare malattie come la Sla. AISLA ne ha voluto parlare portando le preziose testimonianze di Giorgio Calabrese, Valeria Sansone, e del celebre cantautore Ron e di Davide Rafanelli.
Come si legge in una nota Ron, appena insignito del prestigioso Premio Tenco alla carriera, consigliere nazionale e testimonial di AISLA da oltre 15 anni, ha toccato il cuore del pubblico eseguendo “L’uomo delle stelle”, brano che racconta il dramma della SLA e rappresenta la sua amicizia fedele e il suo continuo sostegno a chi lotta contro questa terribile malattia. L’artista ha dichiarato: “La nostra missione è far conoscere la Sla e creare consapevolezza sull’importanza di fornire supporto alle persone colpite da questa malattia e alle loro famiglie. La disfagia è una conseguenza dolorosa e comune della SLA, richiede adattamenti continui per nutrirsi adeguatamente, il che rende fondamentale diffondere la conoscenza sulla questione e promuovere la ricerca di soluzioni innovative”.
La disfagia rappresenta indubbiamente una delle conseguenze più debilitanti della SLA, portando anche a gravi complicazioni come la polmonite ad ingestis. Affrontarla è una delle grandi sfide che generano ansie e dubbi nella vita dei pazienti e delle loro famiglie. Giorgio Calabrese, stimato esperto internazionale di nutrizione e membro della Commissione Medico Scientifica di AISLA, ha detto: “Una corretta alimentazione può contribuire a migliorare la qualità di vita delle persone affette da Sla, aiutandole a mantenere una buona forza muscolare e a prevenire la disidratazione e la malnutrizione. Inoltre, una dieta equilibrata può aiutare ad alleviare i sintomi della Sla, come la stanchezza e la rigidità muscolare”.
A confermarlo sono le parole della toccante testimonianza di Davide Rafanelli, presidente di Slafood e persona con Sla, che aggiunge: “La malattia non deve essere vista come una tragedia, ma come una parte della vita che ha valore. È normale ammalarsi, provare a curarsi, avere paura e credere nella ricerca. Ma è anche normale avere il coraggio di lottare oltre la malattia. La vita potrebbe diventare più difficile ma anche più intensa. Dobbiamo vivere con serenità e positività, donandoci agli altri. Sosteniamo insieme la ricerca sulla SLA, aiutando i medici e la scienza a trovare la “ricetta giusta”. Facciamo squadra, doniamoci gli uni agli altri per essere sempre più uniti”.
Al talk, Valeria Sansone, alla guida del Centro NeMO di Milano, attivo da oltre 15 anni, non ha voluto mancare all’appello. Connessa direttamente dagli Stati Uniti (Virginia), dove al momento si trova impegnata in un gruppo di studio con i migliori clinici e ricercatori mondiali sulle malattie neuromuscolari. L’appello che ha lanciato con forza è: “La necessità di mettere in rete il know-how scientifico, perché è solo unendo generosamente le nostre conoscenze che possiamo contrastare la malattia e accelerare il passaggio dei risultati dal laboratorio ai pazienti”. Un valore proprio del network dei Centri Clinici NeMO che si distinguono per l’unicità di avere in un unico reparto équipes sanitarie multidisciplinari e altamente specializzate nell’alta complessità.