Sono cinque le città lombarde che da più di 35 giorni ormai misurano le polveri sottoli sopra le soglie di sicurezza. A Milano, Monza, Brescia, Cremona e Mantova la situazione è preoccupante, per l’alta concentrazione di PM10, a causa del clima asciutto, della nebbia e dello smog.
Le centraline dell’ARPA posizionate in centro a Milano hanno rilevato in via Senato 53 µg/m³ di polveri, mentre in viale Marche 77 µg/m³. (Il valore limite è di 50 µg/m³ da non superare per più di 35 giorni consecutivi).
Secono Legambiente, che sta monitorando questi limiti, lo sciopero nazionale dei trasporti di venerdì non ha aiutato, con le strade invase dalle automobili private, per raggiungere gli uffici, le scuole, i luoghi di lavoro.
Quindi concorrono all’aumento delle sostanze inquinanti nell’aria anche gli sversamenti agricoli dei giorni scorsi: “Regione Lombardia ha autorizzato nuovamente gli spandimenti di liquami e ciò porterà di sicuro ad un aumento dei livelli del particolato ultrafine, che si forma quando le emissioni da traffico incontrano l’ammoniaca che esala dai liquami zootecnici sparsi sui campi”, come spiegato in una nota.
Per Legambiente Lombardia mancano ancora politiche efficaci.