Anche a Varese, come in altre città italiane, ieri sera, martedì 28 aprile, sono state accese per alcune ore le luci dei locali pubblici, chiusi per la serrata totale anti Coronavirus, partecipando ad una sorta di flash-mob nazionale.
Le luci e le insegne di bar e ristoranti hanno illuminato la protesta dei loro titolari e gestori, preoccupati che il protrarsi delle restrizioni decise dal Governo per la loro categoria, possa rappresentare per molti il fallimento totale.
Nella “Fase 2” imprenditori e lavoratori del settore saranno gli ultimi a riavviare le proprie attività, il prossimo 1 giugno, che significa ancora un mese di attesa, di fermo, di costi sostenuti lo stesso a fronte di entrate nulle. La protesta silenziosa delle luci accese potrebbe essere replicata, con l’adesione di sempre più realtà, in più città.
Oggi, mercoledì 29 aprile, tutti i sindaci di tutti i Comuni riceveranno la lettera della consegna delle chiavi dei locali, con le quali il presidente dell’ANCI Antonio De Caro, presenterà una serie di richieste al Governo, tra le quali la possibilità di condividere le soluzioni per la “Fase 2”, su temi come cassa integrazione, prestiti, sconti sugli affitti.