Ancora qualche intoppo (di troppo) sta bloccando l’approvazione della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, chiesta da FIAB nazionale, la Federazione Amici della Bicicletta, che ha subito un altro stop da parte del Ministero Economia e Finanza che ha richiesto ulteriori dettagli.
“Ci domandiamo quali problemi ulteriori ci siano dietro una Legge che darebbe l’opportunità anche all’Italia, come nei Paesi Europei più avanzati, di pianificare, progettare, strutturare un nuovo modello di mobilità nelle nostre città. La Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, infatti, darebbe alle nostre città strumenti per cominciare ad affrontare con serietà anche l’emergenza smog che, siamo certi, vedrà presto tutti i sindaci, i presidenti di regione e i politici vari sulle barricate a cercare le soluzioni più fantasiose”, commenta Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB.
I toni che ha assunto la vicenda dell’approvazione della Legge in questione, sono stati definiti da FIAB ridicoli e incomprensibili tanto da portare a pensare che forse questa Legge da veramente fastidio a qualcuno.
Il Ministero dei Trasporti ha già indicato le risorse per la copertura della Legge, ma non basta ancora: presentata nel 2014, è stata nuovamente ritirata dalla discussione in Parlamento dello scorso 28 settembre.
“L’approvazione della legge sulla mobilità ciclistica rappresenta per tutti noi ciclisti in genere, un passaggio molto importante, non più rinviabile. Tramite la nostra presidente vogliamo che sia diffuso il più possibile il messaggio di ciò che sta succedendo a tale riguardo, confidando nell’attenzione di tutti”, ha detto Roberto Meraviglia, FIAB Canegrate Pedala.