Largo alle biciclette: il nuovo Codice della strada è a un passo dall’approvazione, dopo il via libera del Senato ottenuto venerdì scorso dal Dl semplificazioni, e la prossima quasi certa approvazione da parte della Camera.
Si tratta di un nuovo insieme di regole volte a sostenere e regolamentare soprattutto l’impiego della mobilità “dolce” nelle città, dovesi stanno trovando sempre più spazi per viaggiare in bicicletta e monopattini.
Città esempio di questa rivoluzione della mobilità, e delle sue leggi, è Milano, dove dopo il lockdown si è puntato molto all’uso di mezzi alternativi alle automobili e ai mezzi pubblici, con la realizzazione di nuove piste ciclabili, per circa 35 chilometri.
Particolare la soddisfazione dell’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, sostenitore del cambiamento, che commenta positivamente i “ritocchi” al Codice della strada.
Il nuovo Codice prevede le nuove “strade urbane ciclabili”, in cui le automobili possono viaggiare a 30km/h al massimo, dando la precedenza alle due ruote. A Milano diventeranno strade urbane ciclabili i controviali come Zara-Testi, Certosa, Famagosta – Cermenate, Romagna – Campania – Mugello – Molise, Palmanova, Sempione e anche nei centri storici dei quartieri di Milano dove ci sono vie strette a senso unico, come in via F.lli Zoia nel tratto stretto a Quarto Cagnino, o via Caldera a Quinto Romano, o in via Morelli a Figino, o in via S. Bernardo a Chiaravalle, come ha spiegato l’assessore.
Altra novità sarà il “doppio senso ciclabile”, vale a dire il doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico per le auto, solo dove lo decide il Comune, realizzando sul lato sinistro della strada a senso unico, anche in presenza di sosta, una corsia ciclabile, che permetterà alle bici di andare in un senso insieme alle auto e nell’altro in corsia ciclabile.
Le novità nel Codice della strada, rivolte alle biciclette, rappresentano una sorta di passaggio storico, da quando si è cominciato a parlarne nel 2017, anche con FIAB, per arrivare a considerare la mobilità dolce una realtà nei tessuti urbani, che deve essere favorita e semplificata, nel nome della sicurezza.