La scoperta arriva in questi giorni da parte di ARPA, l’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente: negli scarichi di sei depuratori delle acque reflue, in Lombardia, sono stati trovati composti chimici tossici, chiamati PFAS, vale a dire sostanze perfluoroalchiliche, utilizzate in campo industriale, in grado di contaminare l’ambiente perchè difficilmente degradabili, nonchè tossiche per l’uomo se assunte in alte concentrazioni.
La situazione, che non è stata giudicata, almeno per il momento, allarmante, ha fatto sì che nei sei depuratori siano già stati avviati dei controlli che avranno una maggiore frequenza, d’ora in avanti.
Nella relazione di ARPA, i sei depuratori, sui venticinque al centro dell’indagine condotta nel 2021, sono quelli di Bergamo, le cui acque reflue finiscono nel fiume Serio; quello di Brescia, che scarica nel fiume Mella; quello di Mortara (Pavia), le cui acque finiscono nel torrente Erbognone; quello di Casalmaggiore (Cremona), che scarica nel canale Dugale Casumenta; quello di Belgioioso (Pavia), che scarica nella roggia Molina-Cava Sesso, e quello di Olgiate Olona (Varese), che scarica le sue acque reflue nel fiume Olona.