Il Bosco di Rogoredo a Milano, tristemente conosciuto anche come il bosco della droga, è stato al centro di un incontro che si è svolto ieri alla stazione ferroviaria di Rogoredo, organizzato dal Corriere.
Tema centrale i risultati dell’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti nel boschetto, con i sopralluoghi delle Forze dell’ordine, gli sgomberi, le azioni di contrasto alla micro criminalità.
Da ottobre dello scorso anno a febbraio 2019 sono state indentificate 4mila persone all’interno del Rogoredo, trenta arrestate e più di trecento denunciate a vario titolo, mentre più di cento soggetti sono stati proposti per l’espulsione dalla città. Segnalati anche cittadini acquirenti dei venditori di droga.
Come è stato illustrato dal prefetto di Milano Renato Saccone, che ha incontrato anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, nell’area alle spalle della stazione di Rogoredo, considerata quella più grande dello spaccio nel Nord d’Italia, le Forze dell’ordine sono più che presenti, intenzionate a non cedere davanti all’abbandono e al degrado, con l’obiettivo di ripulire la zona, aiutare i tossicodipendenti ad entrare in comunità di recupero, come è già stato per una ventina di loro, mettere il bosco in sicurezza e restituirlo ai cittadini del quartiere Rogoredo per svolgervi ben altre attività.