La decisione che da ieri pomeriggio, sabato 7 marzo, era stata ventilata, in serata è stata racchiusa in un nuovo decreto ministeriale, ed ufficializzata nella notte quando il premier Giuseppe Conte lo ha firmato: chiusa la regione Lombardia in entrata e in uscita, per l’emergenza Coronavirus.
Come per tutta la regione, lo stesso provvedimento varrà per altre undici province italiane: Asti, Alessandria, Venezia, Padova, Treviso, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino.
La nuova misura sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile, per il contenimento a livello nazionale della diffusione del Covid-19, e per non sovraccaricare le strutture sanitarie con nuovi eventuali contagi.
Nel testo del decreto si precisa che in Lombardia si potrà entrare ed uscire soltanto per gravi e indifferibili motivi, di famiglia, personali e di lavoro. Scuole chiuse, attività sciistiche sospese come qualunque evento pubblico. Chiusi palestre, cinema, musei, teatri, piscine, scuole di danza.
Potranno rimanere aperti i bar e i ristoranti e le attività commerciali, ma soltanto a patto che si rispetti la distanza di almeno un metro tra una persona e l’altra. I centri commerciali dovranno essere chiusi nei fine settimana.