Secondo una recente valutazione dell’INPS, l’Istituto nazionale della Previdenza sociale, sarebbero in diminuzione i contratti di lavoro a termine in Italia, mentre in aumento quelli a tempo indeterminato, dall’inizio dell’anno.
Molte delle situazioni stabili derivano dalla trasformazione dei rapporti precari, che sono stati a gennaio il 110% in più rispetto allo stesso periodo del 2018, come riferito dall’Osservatorio sul precariato, dell’ente.
Le assunzioni a tempo indeterminato sono un dato incoraggiante, soprattutto nel panorama generale occupazionale dove numerose aziende cessano la loro attività, lasciando a casa i propri dipendenti.
I contratti che diventano stabili, che alla scadenza sono rinnovati a tempo indeterminato, forse grazie anche al decreto dignità, offrono uno spaccato diverso ed incoraggiante sul mercato.
Se il lavoro è “poco ma sicuro” può rappresentare un punto di partenza, anche per una visione più ampia di ripresa.