L’associazione Codici condivide e rilancia l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Consob in merito ai rischi connessi alle offerte, promosse su web e social media, di esercitazioni che simulano un’attività di trading online in una sorta di videogioco della finanza, finalizzato al superamento di prove di abilità e al conseguimento di un profitto.
Come si legge in una nota diffusa da Codici, anche a causa di prodotti del genere, la percezione del trading online è molto cambiata nel tempo e, purtroppo, non in meglio: “Molti risparmiatori, soprattutto giovani, si avvicinano a questo settore con una conoscenza sommaria, poca esperienza, ma anche con l’illusione che guadagnare sarà semplicissimo. A fronte di un piccolo investimento iniziale, in tanti sono convinti che riusciranno ad ottenere un buon risultato. Non è così e quest’ultimo avviso della Consob ne è l’ennesima dimostrazione. Nel caso trattato dall’Autorità, gli utenti vengono indotti a partecipare a sfide di trading online, che nella maggior parte dei casi presuppongono l’iscrizione a corsi di formazione a pagamento. A chi supera il test viene prospettata la possibilità di passare da un’operatività simulata ad una presunta operatività vera con capitali apparentemente messi a disposizione da società che si definiscono proprietary firms. Per allettare i “giocatori”, viene prospettata l’opportunità di condividere parte degli eventuali profitti realizzati. Stando alle segnalazioni di utenti che hanno aderito a queste offerte, la Consob sottolinea che il livello di difficoltà dei test sarebbe congegnato per spingere i “giocatori” a ritentare e la condivisione dei presunti profitti non si realizzerebbe. Da qui il rischio di perdere le somme impegnate”.
Si tratta, quindi, dell’ennesimo campanello d’allarme che risuona in un settore che non è facile come viene descritto. Il trading online non è un videogioco, richiede conoscenze specifiche ed anche esperienza per investire in sicurezza, evitando trappole come quella su cui la Consob ha richiamato l’attenzione dei risparmiatori.