Sono nel pieno della loro attività, in questi giorni, i commercialisti, che stanno lavorando per smaltire gli adempimenti fiscali tutti previsti entro domani, lunedì 20 luglio, che sono aumentati con il sommarsi a quelli consueti, di quelli rinviati nei mesi scorsi, per l’emergenza da Coronavirus.
La data di domani è come una sorta di imbuto, al cui collo stanno arrivando tutte le scadenze, intasandosi negli uffici dei commercialisti.
I professionisti coinvolti nella maxi scadenza fiscale, hanno chiesto al Governo nuovi rinvii almeno per alcune scadenze: in tutto sono 246, tutte domani. Dal canto loro, le casse dello Stato, con una proroga ulteriore, stanno già registrando il calo dei flussi delle contribuzioni, tutt’altro che facile da sostenere in termini economici.
Domani scade il pagamento del saldo 2019 e dell’acconto 2020 delle imposte sui redditi, quindi il pagamento anche per le Partite IVA e i soggetti ISA, e il saldo 2019 dei versamenti IVA; il pagamento delle fatture elettroniche con il versamento dell’imposta di bollo per quelle emesse da aprile a giugno; il pagamento del saldo 2019 della cedolare secca e il primo acconto 2020. Acconto 2020 e saldo 2019 anche per i soggetti IRES e per l’IRAP.
Per le prossime ore, se non sarà accolta la richiesta di rinvio al 30 settembre, i sindacati dei commercialisti non escludono uno sciopero, o altre iniziative di protesta.