Selinunte: un’antica città siciliota sulla costa sud-occidentale della Sicilia, nella provincia di Trapani, il parco archeologico più esteso di tutta l’Europa. I ruderi della vecchia città si trovano nel territorio del comune di Castelvetrano. Il romanzo si intitola “Il libraio di Selinunte”, pubblicato dalla Casa Einaudi, nel 2014, l’autore è Roberto Vecchioni, e regala emozioni senza tempo, narrando la storia di Nicolino.
A Selinunte è arrivato un personaggio ritenuto molto strano. I locali dicono che porti sfortuna, che è cattivo, a tal punto che tutti gli mandano delle maledizioni.
Qualcuno ha deciso ugualmente di avvicinarsi alla sua libreria, ed ha fatto una scoperta che lo rende ancora più misterioso: lui i libri non li vende, li legge. Sì, la sera li legge ad alta voce, anche se ad ascoltarlo non c’è nessuno.
In realtà una persona c’è, è Nicolino, che di sera elude la sorveglianza dei genitori e scappa, e va in libreria nascosto dietro a delle pile di libri, ascolta il libraio che legge ad alta voce i libri. Nicolino così, sera dopo sera, coglie il fascino della poesia, l’amore di Romeo e Giulietta, le vicende di Don Abbondio, ammirando il sorriso e le smorfie del libraio quando legge alcuni passi. Così che a Nicolino sarà permesso di crescere con una consapevolezza e uno spirito critico che altri non avranno.
Una sera, attratto dalle urla della gente e dal fumo, corre alla finestra vede la libreria che arde tra le fiamme. Corre e tenta di salvare il salvabile, ma chi ha commesso il fattaccio questa volta ha avuto la meglio. E da quel giorno in poi a Selinunte le cose non furono più chiamate col loro nome…
Ogni autore nel proprio romanzo porta con sé un suo messaggio, e in questo Vecchioni, paroliere di eccellenza, poeta, professore, contiene l’essenzialità delle parole: Nicolino decide di scoprire cosa c’è oltre, cogliendo le sfumature delle stesse, perché la loro scoperta lo arricchisce e lo evolve.
Romanzo super consigliato.