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“Gita al faro”: la nostalgia di un passato che incatena

(Foto da web - Goodreads)

Una luce intermittente, due raggi e poi uno lungo e fisso, che si ferma un attimo, indugiando in direzione e fin dentro la casa di Mrs. Ramsey illuminandola. E’ un romanzo della scrittrice britannica Virginia Woolf, pubblicato nel 1927 “Gita al faro” tradotto anche come “Al faro”. Il romanzo è incentrato sulla famiglia Ramsay e le loro visite all’isola di Skype in Scozia tra il 1910 e il 1920.

Skype è, a tutti gli effetti, una Scozia a sé, così differente dalla mainland, con un fascino completamente diverso, un’isola estesa e lenta da girare per via delle sue stradine a una sola corsia. Ci sono moltissime cose da vedere, luoghi storici da visitare, bellezze naturali da scoprire e il tempo minimo per visitarla sarebbero almeno quattro giorni. Poi se si va a Neist Point, un promontorio roccioso sulla punta più occidentale dell’isola, troverete il Faro di Neist Point, uno dei fari più spettacolari e famosi della Scozia che ha ispirato Virginia Woolf nel suo romanzo “Gita al faro”.

Il romanzo è suddiviso in tre parti.
Nella prima, il romanzo si apre in una sera del 1909 durante una cena che la famiglia Ramsay, il padre, un professore universitario, la madre si occupa degli otto figli, altri ospiti che solevano passare lunghi periodi nella casa estiva dei Ramsay sull’Isola di Skye nelle Ebridi. Durante la cena i discorsi fatti dai commensali, sono futili e privi di significato, ma tutti dentro di loro stanno pensando ai loro problemi. La signora Ramsay pensa a tutte le occasioni che ha avuto nella vita, non colte per l’amore dei figli che vorrebbe sempre vicino. Alla cena partecipa anche Lily Briscoe amica della padrona di casa, pittrice che sta tentando di fare un ritratto della signora Ramsay con il figlio piccolo ai suoi piedi. I coniugi Ramsay pur non parlandosi si amano, lei sa che il marito vorrebbe da lei qualche parola d’affetto che non riesce a dirla per l’educazione ricevuta. La signora Ramsay assicura al figlio James che l’indomani tutti andranno al faro, che dal giardino di casa si scorge, tale affermazione è bocciata dal marito, il quale afferma che sarà impossibile per via del maltempo. Tale opinione provocherà una certa tensione tra i coniugi.

La seconda, denominata “Il tempo passa”. Questo capitolo è usato dalla Woolf per dare la sensazione del tempo che passa. Questo intervallo s’inquadra in dieci anni, durante i quali passa una guerra, la casa estiva si riempie di sterpaglie, è morto un figlio, Andrea in guerra, una figlia Prudence morta di parto, e la stessa signora Ramsay. Il signor Ramsay senza la moglie è alla deriva, ha profondi dubbi sul suo valore di uomo.

La terza, “Il faro”, vede il ritorno di taluni personaggi e il realizzarsi della tanto agognata gita al faro per James con suo padre e sua sorella. In barca ci sono loro tre, ormai senza la madre che faceva da mediatrice; il rapporto tra padre e figli sembra compromesso ma la gita è un’occasione per risolvere i contrasti. In barca il padre fa i complimenti a James per come guida bene, il figlio si finge indifferente ma in realtà aveva atteso quel momento da molti anni. Anche Lily, la pittrice è decisa a ultimare il quadro e non essendoci più la signora Ramsay si deve affidare al ricordo.

Nello scrivere il romanzo, Virginia ha ben chiaro il suo soggetto: vuole raccontare di sé, dei suoi genitori, della sua infanzia, della casa di vacanza. Pertanto si confronta col genere autobiografico ma anche quello elegiaco i cui soggetti sono la sua famiglia, e quel passato che la tormenta e la incatena. In fin dei conti si tratta di una riflessione a tratti scandita da una nostalgia che non sfocia mai nel sentimentale.

Il significato del Faro trova molteplici interpretazioni: la luce che si vuole raggiungere, i desideri da realizzare, una guida per cercare la verità, il traguardo, la risposta. Il fascio di luce che attraversava la stanza, per Mrs. Ramsay era la vita, per Mr. Ramsay un aiuto per i marinai, per James è un luogo ideale per una gita, che, farà dopo molti anni e che deluderà le sue aspettative perché, dopo dieci anni, nessuno dei protagonisti superstiti sarà lo stesso.

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