La calda Sicilia di Luigi Pirandello con uno straordinario Gianfranco Jannuzzo, per la regia di Francesco Bellomo, sarà in scena dal 10 al 27 ottobre, al Teatro Manzoni di Milano, dando il via alla nuova stagione teatrale.
Il “Berretto a Sonagli”, uno dei capolavori più interpretati del Premio Nobel Agrigentino è una storia siciliana d’altri tempi (o forse no?), una storia di adulterio o di corna qualsivoglia per dirla in maniera più “forte”, di verità celate e rivelate che scivolano nella follia o, come dice Jannuzzo: “una storia d’amore assoluta che si avvicina alla tragedia greca”.
In questa tragicommedia scritta da Luigi Pirandello nel 1916, e portata in scena per la prima volta al Teatro Nazionale di Roma l’anno successivo, si narrano le vicende dello scrivano Ciampa talmente innamorato della moglie fedifraga Nina da accettarne l’adulterio mantenendo come unica condizione che sia salvo il buon nome della famiglia. I temi trattati sono i temi tipici delle opere pirandelliane dalla “maschera”, all’apparenza contrapposta all’essere, all’ipocrisia della società che finché non vede si limita al chiacchiericcio di paese, che inevitabilmente fa più danni della verità, alla follia mezzo usato per salvare l’onore.
Jannuzzo si dichiara innamorato di questo personaggio nel quale traspare tutta la sicilianità dell’attore e del creatore, personaggio con cui ricorda si sono misurati i più grandi del teatro Italiano dall’indimenticato Eduardo de Filippo, a Turi Ferro, a Salvo Randone maestri che il grande attore dei nostri giorni studia approfonditamente per carpirne i segreti, ma modellare poi Ciampa su se stesso.
Jannuzzo racconta e si racconta, porta il pubblico ai propri esordi calcando le scene con Gigi Proietti e Gino Bramieri sui maestri storici cui regala un tributo di parole e ricordi straordinario.
Per conoscere il calendario completo della stagione teatrale del Manzoni: www.teatromanzoni.it
Silvia Ramilli