I dati parlano chiaro: l’introduzione dell’IA, l’Intelligenza Artificiale negli uffici pubblici, avrà ripercussioni sul lavoro di numerose persone. E se da un lato se ne stanno considerando i benefici, dall’altro emerge come sono a rischio i posti di lavoro di almeno il 12% dei dipendenti, su 1,8 milioni circa, che potrebbero essere sostituiti dalle nuove tecnologie.
Lo spiega una ricerca condotta recentemente da FPA, Forum Pubblica Amministrazione, in cui si legge che “il settore pubblico subisce un forte impatto dall’adozione dell’intelligenza artificiale con circa il 57% dei dipendenti, 1,8 milioni di lavoratori circa, che saranno fortemente esposti alla nuova tecnologia e il 12% di questi che rischia di essere sostituito, un esercito pari a 218mila persone. A rischio di sostituzione quasi la metà dei dipendenti pubblici delle strutture centrali della pubblica amministrazione (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici): oltre 92mila persone, sui poco meno di 204mila lavoratori delle amministrazioni centrali. Nelle amministrazioni centrali la sostituzione potrebbe riguardare il 47% del personale con l’introduzione dell’IA, con il 92,2% del totale, circa 196mila persone”.
La ricerca intitolata “L’impatto dell’intelligenza artificiale sul pubblico impiego” è stata presentata al Forum P.a 2024. Tra le proposte, l’integrazione dell’IA nel lavoro, non la sostituzione delle figure professionali già in campo.