C’è preoccupazione anche nel mondo della ristorazione, dei grandi e piccoli eventi quotidiani, della “movida” di Milano, in queste settimane caratterizzate dalla serrata totale per l’emergenza sanitaria da Covid-19.
E mentre è difficile pensare ad una riapertura in tempi brevi, a tavolate tra amici, brindisi, colazioni, cocktail, eventi culturali e modani, attuando le misure di distanziamento sociale che necessariamente si dovranno continuare a tenere nei prossimi mesi, numerosi interrogativi preoccupano non poco le migliaia di dipendenti dei settori interessati, proprio per la difficoltà di attuazione delle misure finora ipotizzate per risolvere il problema.
Come sarà possibile mantenere le distanze previste di due metri all’interno dei locali? Come sarà possibile pensare a tavoli separati da pareti di Plexiglass?
Quello dei locali, ristoranti e bar, è un problema soprattutto in vista dell’estate, il periodo in cui si lavora di più. Le restrizioni significherebbero ridurre enormemente la clientela, sia per la riduzione degli spazi, sia per le inevitabili paure dei clienti, con la conseguente diminuzione degli incassi che gli stessi operatori prevedono fino al 70%, con rischio di chiusura di moltissime attività e perdite ingentissime in termini di PIL e posti di lavoro.
D’altro canto, i lavoratori del settore preferiscono attendere settembre, piuttosto che riaprire in condizioni di disagio ma soprattutto con il rischio di un possibile nuovo lockdown, che metterebbe il settore in ginocchio definitivamente.
Silvia Ramilli