Il maltempo sta minando la sopravvivenza delle api e la produzione del miele. Lo annunciano in queste ore i tecnici di Coldiretti Lombardia.
Il passaggio climatico dalla siccità ai nubifragi ha rallentato, se non compromesso, la fioritura delle specie cui fanno riferimento le api, per la raccolta del nettare. E se negli alveari è arrivata poca “materia prima”, per la produzione del miele, lo stesso è ridotto nelle scorte, che le api stanno utilizzando quale cibo per la loro stessa sopravvivenza.
Nessun ciclo vitale sembra essere spiegato meglio proprio dalle api, in queste settimane: il maltempo influenza la vegetazione (soprattutto lo fanno le temperature in calo); senza fiori le api non sanno come rifornire i propri alveari e come produrre il prezioso nutrimento.
I cambiamenti climatici hanno minato l’attività delle api dall’inizio della primavera: “il freddo non le faceva uscire, la grandine ha rovinato la fioritura, il vento ha asciugato il nettare e la pioggia lo ha annacquato”, come si legge in una nota di Coldiretti.
Ai produttori non rimane che trasferire le arnie in montagna, perché in pianura la produzione annuale di miele è compromessa, mentre si spera in un incremento a latitudini maggiori.
L’allarme lanciato dalla Coldiretti arriva proprio alla vigilia della Giornata mondiale delle api, celebrata domani, lunedì 20 maggio, istituita dall’ONU nel 2018, per riconoscere il ruolo insostituibile svolto dalle api, cui si deve guardare in un’ottica di massima tutela.