E’ stato presentato nei giorni scorsi il nuovo libro di Silvia Cinelli, scrittrice e sceneggiatrice televisiva, intitolato “L’elisir dei sogni” la saga dei Campari.
In una Milano di fine Ottocento nella nuovissima Galleria Vittorio Emanuele II, così come in piazza della Scala, si danno appuntamento gli esponenti della ricca e intraprendente borghesia locale, che sarà deliziata dal rito dell’aperitivo nato in quegli anni grazie alla famiglia Campari.
È il 1862 quando Gaspare Campari crea il Bitter, rosso e dal sapore dolce amaro destinato a diventare simbolo del rito dell’aperitivo tutto italiano.
Seguirà un’ascesa straordinaria e nel 1867 in Galleria Vittorio Emanuele II apre le porte il caffè Campari, quello che oggi è il “Camparino”, ritrovo di politici, scrittori, giornalisti dell’appena nato Corriere della Sera, dagli attivisti del movimento della Scapigliatura e frequentato dai musicisti del vicino Teatro alla Scala come Giuseppe Verdi e Arrigo Boito, che qui scrissero l’Otello, Giacomo Puccini e Guido Ricordi.
Ma la storia di questa grande famiglia passa soprattutto dalle mani di Letizia Galli, la moglie di Gaspare Campari rimasta vedova, che con tenacia e caparbietà in un mondo in cui le donne non avevano grandi diritti, ma ancor meno la possibilità di diventare capitani di industria, riuscirà a traghettare l’azienda al grande successo consegnandola nelle mani dei suoi due figli e rendendola immortale nella storia della città di Milano e di tutta Italia ancora oggi.
Tra romanzo e realtà una saga familiare che, grazie a una bevanda dal colore solare e accattivante, è entrata nel cuore di tutti gli italiani.