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Nei centri urbani spopola il monopattino elettrico

(Foto di K. Topolewski - Pixabay)

Silenziosi, elettrici quindi ecologici i monopattini sono il fenomeno che da qualche tempo sta sempre di più conquistando le città italiane, con un boom attuale, post lockdown da Covid-19.

A spingere i cittadini verso l’acquisto del monopattino elettrico, aumentandone largamente la diffusione (così come per altri tipi di veicoli quali scooter e biciclette) sono soprattutto i timori e disagi legati all’utilizzo del trasporto pubblico, che molti cittadini al momento preferiscono evitare.

Esistono però una serie di regole legate all’utilizzo del monopattino che devono necessariamente essere rispettate, per non trasformare le strade in una “giungla”, ma consentire una circolazione snella e sicura per tutti. A questo proposito con l’inizio del 2020 i monopattini, che in passato hanno creato disagi e proteste da parte della cittadinanza per l’utilizzo non regolamentato, sono stati equiparati alle biciclette anche se con limiti specifici di utilizzo nell’ ambito urbano.

I monopattini possono circolare sulla carreggiata qualora non vi siano piste ciclabili disponibili, ma soltanto su carreggiate urbane che hanno un limite di velocità fino a 50 km/h. Non possono circolare su strade extraurbane, a scorrimento veloce (con limiti di velocità superiori a 50 km/h) dove sia vietata la circolazione dei velocipedi e sui marciapiedi o negli spazi riservati ai pedoni (problema che era tra i più evidenziati dai cittadini infastiditi e impauriti dalla presenza dei veicoli spesso non condotti con attenzione).

Per i conducenti minorenni è obbligatorio il casco, e il limite di velocità non deve superare i 25 km/h. E’ vietato trasportare oggetti o passeggeri, e i monopattini possono essere condotti dai 14 anni di età.

Che il monopattino elettrico si avvii a diventare la chiave per la revisione della mobilità urbana, come già si può vedere in diversi paesi in particolare del Nord Europa?

E’ davvero possibile una viabilità sostenibile e funzionale anche in una metropoli come Milano? Al momento i dati e gli effetti prodotti da due mesi di distanziamento sociale sembrano portare largamente in questa direzione.

S. R.

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