“L’Amministrazione comunale è disponibile al dialogo con tutti, ma bisogna aver coscienza del merito e dei toni quando si sollevano questioni come il mancato rispetto delle norme circa la mobilità degli enti pubblici: per questo è inaccettabile usare espressioni come “fare ostaggi”, perché questo significa commettere un reato. Non si può dimenticare che la struttura comunale è un’organizzazione che richiede equilibrio per essere in grado di svolgere la sua funzione primaria: erogare servizi ai cittadini, che è poi lo stesso scopo che deve avere qualsiasi dipendente della pubblica amministrazione”, risponde così il sindaco di Legnano Lorenzo Radice alla lettera della segreteria provinciale CSE FLPL/Sulp, sulla questione della mobilità dei dipendenti della Polizia locale sollevata da un sigla sindacale, arrivata anche in Consiglio comunale.
Anna Pavan, assessore al Benessere e Sicurezza urbana, ha colto l’occasione per dire: “Nel merito della questione sollevata dai sindacati, rileviamo che l’indirizzo dell’Amministrazione, che non entra ovviamente nel merito di singoli casi, è di consentire i passaggi richiesti dai singoli dipendenti, come dimostrano le venti mobilità concesse solo negli ultimi due anni, ma al contempo questo non può prevalere sulla funzionalità dei servizi ai cittadini: i pochi casi in cui si è dilatato il tempo del passaggio, sono stati, non a caso, determinati da situazioni contingenti nei servizi di Sicurezza urbana.
Il passaggio è stato quindi posticipato, e non negato; peraltro due dei tre casi in sospeso sono stati risolti o in via di risoluzione avendo attivato per tempo la ricerca delle loro sostituzioni. Quindi la norma è rispettata contemperandola, anche, con i desideri dei singoli”.