Di seguito l’intervista ad Ilaria Zitti e Andrea Castiglioni, docenti ed educatori legnanesi che hanno ideato il progetto “Odisseando”, individuando come possibili destinatari del percorso le due ultime classi del ciclo scolastico primario, e i tre anni di quello secondario di primo grado.
La loro opera è un impegno a rendere la scuola un po’ più “nostra” e condivisa, con la prospettiva non soltanto di lavorare con i ragazzi ma di crescere, divertendosi, insieme a loro.
Come nasce questo progetto? Il nostro progetto nasce un po’ per “gioco” circa due anni fa; lavorando all’interno di un indirizzo scolastico per ragazzi con diagnosi funzionale in un CFP di Saronno, abbiamo voluto riproporre loro un classico della letteratura ma in una forma più ludica e “leggera”, in cui potessimo ripercorrere le tappe del celebre viaggio di Ulisse in modo diverso, con l’obiettivo di “imparare giocando e giocare imparando”.
Come può essere utile alle scuole e agli studenti? Dopo aver sperimentato il nostro progetto con i ragazzi con cui lavoriamo quotidianamente e avendo ricevuto un ottimo feedback, abbiamo deciso di “portare fuori dalle mura” della nostra scuola questo lavoro e dopo aver ricevuto risposta positiva dalla casa editrice Erickon Live, nel febbraio del 2016 abbiamo pubblicato ” Odisseando. Le avventure di Ulisse e Omero.”
Da quasi un anno, stiamo portando il nostro libro a conoscenza delle scuole elementari e medie dei paesi limitrofi, con l’obiettivo di mostrare il nostro lavoro ma soprattutto proporre ai ragazzi e ai loro insegnanti un modo differente con cui affrontare un testo classico come l’ Odissea, attraverso laboratori ludico-didattici con cui provare ad appassionare i ragazzi che già conoscono la storia o semplicemente presentare a coloro che ancora non si sono addentrati in questo fantastico viaggio.
Da cosa è composto? “Il testo è composto da venti capitoli e al termine di ciascuno di essi è proposta un’attività di gioco ma anche di lavoro sulle proprie emozioni, al fine di poter rielaborare un pensiero sul capitolo appena letto o le tappe finora affrontate, oppure provare a creare un legame tra le emozioni provate dai nostri protagonisti e quelle provate dai nostri giovani lettori, mettendo in luce la possibilità di creare una connessione temporale tra passato e presente, in cui emozioni come la paura o la rabbia possono accomunare eroi (o semplicemente uomini?) come Ulisse e gli eroi di tutti giorni come possono essere i ragazzi che abbiamo incontrato nella nostra Odissea.
Quello che ci sta a cuore è far capire quanto questo strumento possa essere valido e utile, perché vogliamo passare il messaggio che nella scuola di oggi è importante prendere in considerazione diverse modalità di “fare scuola”, soprattutto da parte degli insegnanti, provando a coinvolgere quanto più possibile i loro ragazzi, provando a fare lezione insieme a loro attivando il confronto e l’ascolto reciproco, andando anche ad ascoltare ciò che si prova, cosa piuttosto rara”.
Annalisa Calanducci