Il CPIA, il Centro Istruzione Adulti è una risorsa per Legnano, ed è necessario avviare subito un confronto per una soluzione nell’immediato.
Lo chiedono in tanti in città, dopo la diffusione della preoccupazione espressa da Pippo Frisone, sindacalista della CGIL Scuola, sul futuro immediato della nota realtà che da anni non può contare su una sede unica e che, dal prossimo autunno, sarà alle prese con i problemi di rispetto del distanziamento che affliggeranno tutte le attività scolastiche.
Il Centro si occupa di completare l’educazione dei cittadini italiani adulti. Il fatto che la sua utenza sia oggi per la maggior parte composta da persone non nate in Italia, testimonia l’importanza che la sua funzione riveste in una comunità come quella legnanese, che conta ormai il 12% di residenti di origine non italiana.
A sostenere l’importanza del CPIA, anche Lorenzo Radice, candidato a sindaco della coalizione di centro sinistra: “Ho ben presente la situazione delle scuole (proprio in questi giorni ho ascoltato dirigenti scolastici e insegnanti) e del CPIA. Quest’ultimo negli anni continua a fare un’opera enorme ed è, a pieno diritto, con le associazioni che si prodigano nell’insegnamento della lingua italiana, con le parrocchie, le Caritas e i centri culturali, parte di quella rete che si cura dell’inclusione dei nuovi cittadini, quindi di fondamentale importanza nel panorama cittadino per una buona convivenza”.
A Legnano serve presto una valutazione di tutti gli spazi dove accogliere la didattica proposta da realtà formative come anche la UALZ, l’Università della Terza età. Nelle scuole Cantù si intravede la possibilità di accogliere anche il CPIA, al termine dei lavori di riqualificazione in corso.