Si chiude un’altra tappa del percorso che ha visto condannati nelle scorse ore, nella fase di appello, i quattro imputati nel processo per il traffico illecito di rifiuti, stoccati nel deposito di via Chiasserini a Milano, andato a fuoco per giorni ad ottobre del 2018.
Ridotta la pena per l’amministratore della società Ipb Italia, Aldo Bosina, che gestiva il capannone, e ad un’altra amministratrice, Patrizia Geronimi. Confermate le condanne all’amministratore di una società intermediaria di rifiuti, Pietro Ventrone, e all’imprenditore Giovanni Girotto.
Escluso il “concorso di colpa” attribuito al Comune e alla Città Metropolitana di Milano, atto che aveva inizialmente fatto riferimento al mancato sequestro del capannone di via Chiasserini, dopo un controllo nell’area effettuato prima del maxi rogo.
L’inchiesta rimane aperta per individuare gli autori materiali dell’incendio: chi appiccò le fiamme che durarono giorni e generarono una nube di fumo maleodorante che arrivò fino in piazza Duomo.