Stephen King è autore di romanzi e racconti best-seller che attingono ai filoni dell’orrore e del fantastico, ed è considerato un maestro nel trasformare le normali situazioni conflittuali della vita, in veri momenti del terrore, come in “You like it darker”, pubblicato quest’anno dalla Sperling Kupfer.
Lo chiamano il “re del brivido”, ed ha avuto una vita complicata e non sempre serena; ha lavorato come insegnante. Quando era ancora piccolo, sua madre ha dovuto far fronte a notevoli difficoltà, il padre è uscito di casa per una passeggiata e non è più ritornato; King ha avuto problemi con alcol e droga. Un incidente stradale lo costringe a letto per circa due anni. Eppure prosegue per la sua strada, e oggi è considerato tra i più grandi scrittori del nostro secolo e di quello passato.
“You like it darker” è la sua tredicesima antologia che si compone di dodici racconti, in parte inediti e alcuni già pubblicati su riviste. La traduzione in italiano del titolo è “Salto nel buio” e racconta la società americana del suo tempo, raccontando King i fatti quotidiani che accadono con una dose descrittiva attinta dal suo immaginario, da cui nascono sempre belle storie.
Tutti i racconti sono ben fatti, ben esposti e ben intrecciate le storie. Quella a detta di molti la più riuscita è “L’incubo di Danny Coughlin”, con l’elemento surreale, il sogno del poveretto Danny che vede un cadavere di una donna vittima di uno stupro. Il suo scrupolo di coscienza gli fa fare una telefonata anonima, per denunciare il crimine, e il sospetto cresce su di lui. E’ un classico caso di malagiustizia, molto appassionante. La lettura è rccomandata anche ai non amanti del genere.