Sono arrivati i sette nuovi autovelox promessi: il primo a unirsi ai nove già attivi a Milano è quello di via Palmanova, che è entrato in funzione mercoledì 2 agosto.
Riservato a chi viaggia in direzione centro città, si trova all’altezza di viale don Luigi Orione. Con il limite di 70 km/h su una strada senza intersezioni, fa compagnia al suo gemello, dall’altra parte dello stradone, diviso da invalicabili guard-rail all’altezza della stazione della metropolitana Cimiano. Il 30 agosto raddoppiano i velox anche su via dei Missaglia, altra strada veloce a tre corsie per senso di marcia, dove il limite di velocità è, invece, 50 km/h. Praticamente irrispettabile, all’altezza di via Manduria basta niente, anche per un impalpabile 51 all’ora sulla strumentazione, per vedersi strappare soldi dalle tasche. A fine agosto anche via Parri, ennesimo progetto originale di strada ad alto scorrimento, come le altre costruita per smaltire un po’ più velocemente il grande traffico dalla città, potrà contare sul secondo dispositivo, stavolta in direzione del centro: sarà dalle parti di via Spagliardi, vicino alla stazione Bisceglie dell’M1.
Altre installazioni in autunno: il 30 settembre due telecamere saranno accese su viale Fulvio Testi, in entrambi i sensi di marcia, all’altezza del cavalcavia ferroviario e via Guarini Matteucci (limite 50 km/h). Il 30 ottobre toccherà alla coppia di occhi elettronici pensati per via Virgilio Ferrari, altra arteria veloce a Milano sud, in entrambi i sensi di marcia, tra via Selvanesco e via Campazzino (70 all’ora il limite).
Da Palazzo Marino una nota: “Non c’è accanimento contro gli automobilisti: spesso i limiti già presenti non sono rispettati, con grande pericolo di incidenti”.
Tra i commenti di alcuni cittadini, c’è chi dice che è difficile parlare di incidenti: sulle strade dove sono stati installati non se ne contano più che altrove.
“E si ci fossero pericoli particolari, occorrerebbe intervenire strutturalmente, modificare i tracciati e inviare le pattuglie: fare in automatico fotografie da 100 euro alla volta non salva nessuno, se non le fameliche casse comunali. La volontà di raccogliere denaro, soprattutto da chi va normalmente piano, è sempre più evidente: i velox di Milano sono presenti solo su strade a più corsie, meno rischiose di altre, che consentono di inserire la quarta marcia e, quindi, che portano a sforare anche di poco gli impraticabili limiti, alcuni ridotti a puntino. Basta scorrere le statistiche per capirlo: il 70% delle multe automatiche per eccesso di velocità accertate con i primi sette autovelox riguarda la meno grave delle violazioni: il superamento da 1 a 10 km/h”.
FONTE QUATTRORUOTE