Un centinaio di rider, che erano parti civili nel processo milanese a carico della manager di Uber (sospesa) G. B. accusata di caporalato a seguito dell’inchiesta del pm Paolo Storari, sono usciti dal procedimento ottenendo risarcimenti per un totale di circa mezzo milione di euro, ossia di circa 5mila euro a testa.
E’ quanto è emerso dall’udienza di venerdì 25 febbraio e dopo che, già lo scorso ottobre, con la condanna con rito abbreviato per G.M., uno dei responsabili delle società di intermediazione coinvolte, il gup Teresa De Pascale aveva convertito un sequestro da circa 500mila euro in contanti, disposto nelle indagini, in un risarcimento da 10mila euro a testa per i 44 fattorini per un totale di 440mila euro.
FONTE ANSA