Il Coronavirus sta influenzando anche le spese di Natale. Mentre l’emergenza sanitaria richiede ancora il rispetto di regole restrittive, per ridurre i contagi, sul fronte dell’economia i sacrifici sono ancora immensi, soprattutto per le realtà produttive medio piccole.
Alle luci di Natale che si accendono ovunque, per riacquisire una parvenza di normalità, non corrisponde la ripresa delle spese e dei consumi, almeno per quanto è stato registrato fino ad oggi.
Secondo un’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, i consumi sono in calo del 20,3% rispetto al 2019. Meno i soldi della tredicesima spesi per gli acquisti: 2 miliardi e 716 milioni di euro, contro i 3 miliardi e 408 milioni dello scorso anno, per una differenza di -692 milioni di euro.
Le difficoltà legate all’occupazione e alle preoccupazioni generali, per l’evolversi della situazione, stanno determinando una propensione al risparmio, passato dall’8,3% del 2019 al 16,6% di quest’anno.
I soli settori che stanno debolmente annunciando un aumento nei consumi, sono quello alimentare e quello tecnologico.
Con il segno meno le spese per pranzi e cene fuori casa, con i ristoranti chiusi, e le spese per spettacoli e teatri, di fatto annullati “in presenza” ovunque. Un -80% si registra sul fronte delle prenotazioni per le vacanze, dato dalla chiusura tra le regioni e l’impossibilità a spostarsi.
Il comparto dell’e-commerce sta registrando un +58% rispetto al 2019: i regali di Natale arrivano con il corriere.