A pochi giorni dal 110° anniversario dell’affondamento del Titanic, è stato pubblicato dalla LIM, la Libreria Musicale Italiana di Lucca, nella collana Tascabili, il nuovo libro di Claudio Bossi e Daniela Rota, intitolato “L’orchestrina continuò a suonare – Musica e musicisti a bordo del Titanic”, ricco di contenuti inediti sull’affondamento della grande nave, avvenuto nel 1912.
Il naufragio del Titanic, di cui tra pochi giorni ricorre il 110° anniversario, continua ad ossessionare artisti e creativi, che cercano di rievocare la vicenda inquieta del grande transatlantico che il 10 aprile 1912 salpava da Southampton, direzione New York. Il nuovo libro è un avvincente resoconto della storia del Titanic raccontata attraverso la musica: il caso ha voluto che uno storico del Titanic (amante della musica), Claudio Bossi, e una storica della musica (appassionata del Titanic), Daniela Rota, si siano incontrati e abbiano deciso di unire le loro forze per esplorare insieme, da angolazioni diverse ma complementari, il microcosmo conviviale e musicale della “nave dei sogni”. Questo libro è il frutto della loro collaborazione.
“Un volume che ci catapulta, con un sottofondo fatto di suoni atmosferici, alle 23:39 esatte del 14 aprile 1912, quando l’equipaggio avvistò la punta dell’iceberg che sarà fatale. Il panico lo si intuisce dalle parole dell’ufficiale di turno in plancia, si impossessa di chi potrebbe ancora fare qualcosa per evitare il disastro; ma bisogna aspettare qualche attimo prima che si verifichi l’impatto tra la fiancata della nave e l’estremità dell’iceberg. Il resto, che durerà poco meno di tre ore, ve lo lasciamo immaginare”, spiega Bossi.
“L’orchestrina continuò a suonare” è indubbiamente un saggio storico, ma è scritto dai due autori con penna leggera, e si legge come se fosse un romanzo. Dopo qualche pagina, il lettore si ritroverà a bordo della nave dei sogni e rivivrà, uno dopo l’altro, quei famosi quattro fatidici giorni di vita del Titanic, idealmente cullato dal sottofondo della musica che vi veniva suonata un po’ dappertutto, negli opulenti saloni della prima classe, così come nel salone di seconda e nella sala comune di terza classe, prima di pranzo, all’ora del tè, o subito dopo cena.
Novità assoluta per l’Italia, in questo testo storia e musica si intrecciano e si scambiano. “Compaiono anche la celebre nave e la vita a bordo, rievocando l’atmosfera conviviale e gioiosa in cui si svolse la crociera inaugurale del transatlantico più grande e più lussuoso che fosse mai stato costruito, atmosfera di cui la musica fu parte essenziale. Troverete poi dettagli taglienti: contratti da fame per i musicisti, una compagnia di navigazione che fatturerà ai parenti il prezzo delle divise. E poi le testimonianze degli scampati alla catastrofe che omaggiarono quell’orchestrina del Titanic, che continuò a intonare un ragtime sino quasi al momento dell’inabissamento totale, nel diaframma infinitesimale di tempo che separa la terra e l’acqua, la vita e la morte”, spiegaClaudio Bossi. E la saga diventa ancora più drammatica dopo l’affondamento.
Un libro che vuol essere un commovente omaggio a tutti gli uomini, donne e bambini che hanno ascoltato l’ultima musica suonata a bordo della celebre nave e alle persone scomparse. Il tutto arricchito dalle biografie degli otto orchestrali. “La musica di Wallace Hartley e degli altri sette compagni della piccola orchestra del Titanic vibra inalterata nel tempo. Sublima nei secoli le generazioni che scorrono. La loro musica è vita che non muore mai. Questa cosa si chiama empatia e nulla come la musica è in grado di suscitarla, spesso riuscendo nell’ardua impresa di unire gli esseri umani, di sanare le sofferenze, di affinare le sensibilità individuali”, spiega Daniela Rota.
Gli otto musicisti del Titanic sono entrati nella storia e nella leggenda per essere eroicamente rimasti al loro posto, a suonare mentre la nave affondava, per evitare che il panico e il terrore s’impadronissero dei passeggeri rimasti a bordo.