L’istituzione di un tavolo permanente sul riso è importante per difendere i produttori italiani dall’invasione di prodotto asiatico, spesso coltivato sfruttando il lavoro minorile e usando pesticidi vietati in Europa, che beneficia delle agevolazioni a dazio zero. E’ quanto afferma la Coldiretti al termine dell’incontro di filiera svoltosi nei giorni scorsi al Ministero dell’Agricoltura, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, con la partecipazione della presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale Cristina Brizzolari.
Come si legge in una nota di Coldiretti, “troppo spesso il riso italiano è stato sacrificato sull’altare di accordi commerciali con Paesi che non rispettano gli stessi standard produttivi di quelli europei e che sfruttano le agevolazioni per inondare il mercato Ue di prodotto di bassa qualità che fa crollare i prezzi di quello nazionale. Un esempio è la Cambogia che nel 2023 ha visto aumentare le sue esportazioni in Italia del 67%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, mentre l’India ha addirittura quasi raddoppiato le vendite nel nostro Paese (+92).
Si tratta di riso coltivato usando il triciclazolo, un potente pesticida vietato nell’Unione Europea dal 2016. Ma sui Paesi asiatici pesa anche l’accusa di sfruttamento del lavoro, a partire da quello minorile. Nonostante ciò India e Pakistan hanno presentato richiesta di riconoscimento della denominazione Igp (Indicazione geografica protetta). Il pericolo è di incrementare ulteriormente l’invasione di prodotto già confezionato, che rappresenta già il 25% degli arrivi sul mercato comunitario, mettendo all’angolo varietà nazionali di pregio come l’Arborio o il Carnaroli”.
Da qui la richiesta di Coldiretti di istituire il principio di reciprocità, facendo in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard in materia di tutela dell’ambiente e di rispetto dei diritti dei lavoratori seguiti dai risicoltori italiani.