Sono dodici i ricorsi presentati al TAR relativamente al Piano di Governo del Territorio del Comune di Legnano, approvato in via definitiva e pubblicato dalla Regione Lombardia l’11 settembre scorso, e per cui lunedì 11 novembre si sono chiusi i termini per i ricorsi.
Come spiegato dal Comune, i ricorsi al PGT impattano esclusivamente sulle aree dei ricorrenti, mentre tutto il resto delle previsioni contenute nel documento mantengono la loro validità.
Come si legge in una nota diffusa nelle scorse ore, dal punto di vista della tipologia dei ricorsi quattro riguardano la mancata conferma degli ambiti di trasformazione, due riguardano la richiesta di riconferma di previsioni urbanistiche che risalgono a convenzioni stipulate nel 2006 e nel 2008, due concernono due proprietà immobiliari di tipo residenziale cui è stato attribuito una valenza ambientale, uno mette in discussione l’attribuzione di valore storico a un edificio nel comparto ex Mottana, uno riguarda la richiesta di riperimetrazione del piano attuativo di via delle Azalee, uno riguarda la viabilità interna all’AT5 e AT6 e l’ultimo, che riguarda l’AT4 di viale Liguria, si concentra sulla riduzione delle volumetrie e sulle destinazioni ammesse.
“In linea generale osservo che la maggior parte dei ricorsi riguardano gli ambiti di trasformazione, altri AT ,come quelli dell’ex Franco Tosi in mano all’amministrazione controllata, del vecchio ospedale e dell’ex caserma di via Cadorna, su cui l’Amministrazione ha apportato importanti modifiche, non hanno registrato ricorsi. Quattro ricorsi riguardano ambiti di trasformazione su suolo agricolo, quindi aree di espansione della città cui l’Amministrazione ha riconosciuto una valenza ambientale e che non ha voluto riconfermare; questo nella logica, determinante per il PGT approvato, della riduzione del consumo di suolo, imposto anche dalla normativa sovraordinata, e della rigenerazione del patrimonio dismesso.
È una logica, quella della tutela del territorio, applicata anche per le modifiche introdotte nell’AT4 (via Liguria), dove sono state diminuite le possibilità edificatorie e sono state ammesse altre destinazioni, escludendo così la possibilità di realizzare un enorme centro commerciale.
Altri due ricorsi riguardano piani attuativi storici per cui da quasi vent’anni si attendeva lo sviluppo e tuttora inattuati; per questi l’amministrazione ha deciso di modificare le logiche pianificatorie in considerazione del tempo trascorso e ravvisando la necessità di un riallineamento di queste parti della città alle nuove logiche del PGT.
Per il comparto Franco Tosi rilevo che si ripropongono richieste già emerse in sede di confronto fra amministrazione e proprietà e cui riteniamo di aver già dato risposta, anche in sedi pubbliche.
Alla luce di tutto ciò il PGT approvato conferma la bontà del proprio impianto complessivo a dimostrazione della serietà professionale e dell’accuratezza di chi, per oltre due anni, ci ha lavorato”, spiega e commenta Lorena Fedeli, assessore alla Città futura.